La legge è del più forte

Da Left del  1° maggio 2009

Il Concordato è ancora oggi un vero affare per le gerarchie ecclesiastiche.In barba ai principi costituzionali di eguaglianza e laicità.La dettagliata denuncia dell’esperto di diritto.
Non è vero che le ingerenze della Chiesa nella nostra vita quotidiana siano protette dalla Carta repubblicana del 1948

L’ultima chicca è del ministro Gelmini. Al meeting dei 7.000 insegnanti di religione cattolica promosso a Roma dalla Conferenza episcopale italiana, ha ricordato che «l’insegnamento della religione deve avere la stessa dignità delle altre materie», e che anzi «l’ora di religione ha una valenza educativa maggiore di altre discipline». Parlando di “religione” in senso generale e trattandosi del ministro di uno Stato laico si potrebbe essere portati a pensare che, per il principio di uguaglianza che pervade la nostra Costituzione, lungo la penisola esistano almeno 7.000 insegnanti di religione valdese, e altrettanti buddisti o di religione islamica. Ma sappiamo bene che non è così. Continua a leggere

Religione alla scuola materna vs tempo pieno: quando le richieste dei genitori contano e quando no

Da Polis-Blog.it

taglioscuolaQualche giorno fa vi abbiamo riferito della decisione della giunta di centrodestra di Milano di assumere 46 nuovi insegnanti di religione per la scuola dell’infanzia (3-5 anni), in assoluta controtendenza rispetto al dichiarato intento della Riforma Gelmini di ridurre il numero degli insegnanti, considerati in sovrannumero rispetto alle esigenze della scuola italiana.
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Giornata nera per la Repubblica

napolitanoIl perché di questo post.
La tragica storia di Eluana Englaro non ha nulla a che fare con la scuola e i suoi mali, con la Gelmini, l’Onda e tutto quel che ruota attorno a questo mondo.
Non voglio in questa sede schierarmi da una parte o dall’altra (mi riferisco alla questione del testamento biologico), ma proporti quest’articolo apparso oggi su Repubblica e farti riflettere sullo scontro istituzionale innescatosi a causa di un decreto legge d’urgenza respinto.
Ti ricorda qualcosa?
Hai presente il tam tam per sms ed e-mail e il passaparola che esortava a scrivere al presidente Napolitano affinché non firmasse quel famoso decreto 137, poi convertito in legge alla vigilia dell’oceanico manifestazione del 31 ottobre?
Quella volta l’inquilino del Quirinale disse di capire le nostre ragioni, ma firmò comunque, anche perché – si giustificò – le scelte politiche sono prerogativa del Governo e del Parlamento.
I giornali sprecarono fiumi d’inchiostro nell’affermare che in quell’occasione Napolitano aveva dato prova  di onestà intellettuale, di essere super partes (nonostante Cossiga sostenesse il contrario…) e che noi, poveri mentecatti, dovevamo leggere meglio il testo costituzionale.
Io personalmente rimango ancora del parere che il nostro tentativo fosse più che giustificato, che, in altre parole, ci fossero tutti i presupposti perché il nostro presidente si astenesse dall’emanare quel decreto e dargli forza di legge.
Forse, se ci avesse ascoltati avremmo solo anticipato i tempi.
I tempi per sovvertire la Costituzione Italiana
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