Gelmini, Stella del firmamento?

IERI E OGGI, QUALCUNO SULLA RETE AVEVA AVANZATO L’EVENTUALITÀ
CHE IL MINISTRO GELMINI POTESSE DIMETTERSI
PER DIVENTARE PRESIDENTE DELL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA,
FACENDO ANCHE IL NOME DI UN POSSIBILE SUCCESSORE
NELLA PERSONA DI VALENTINA APREA O DI ROBERTO FORMIGONI.
LE COSE NON STANNO COSÌ!

imm_7_angelo_rutaSarà per il nome, sarà per le parcelle astronomiche che fa pagare la categoria professionale cui appartiene, o semplicemente per i suoi meriti, fatto sta che la “nostra” Maria Stella Gelmini è diventata presidente della conferenza ministeriale per l’Agenzia Spaziale Europea.
In realtà, ha potuto assumere questa nuova carica per una serie di accordi e consuetudini che regolamentano la rotazione tra i diversi Stati membri. Semplicemente, ora è il turno dell’Italia, punto. Lei, in quanto ministro della ricerca (ma solo incidentalmente, come hanno finora dimostrato i fatti), può sedere su questa poltrona europea, peccato che tutte le agenzie stampa e i giornalisti dimentichino che il 26 settembre la Gelmini non si sia presentata a Bruxelles per il il meeting dell’European Space Council, che sarebbe il comitato congiunto del Consiglio Europeo e del Consiglio ESA a livello ministeriale, vale a dire dei ministri responsabili delle attività spaziali. Dimostrazione di quanto prenda sul serio i suoi innumerevoli impegni.
Comunque sia, secondo quanto riferiscono le veline giornalistiche, il nostro ministro:

“è stato nominato oggi, per acclamazione, presidente del Consiglio dei ministri dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Dopo molti anni, dunque, all’Italia viene riconosciuta la leadership nel settore della ricerca spaziale europea.”

Bisogna ricordare che l’Italia è il terzo contributore dell’Esa e terrà la presidenza fino al 2011.
La signora Gelmini ha subito commentato:

“Sono orgogliosa che all’Italia sia stato riconosciuto questo ruolo guida – afferma Gelmini – perchè è un importante riconoscimento alle ricerche condotte dalla nostra nazione in un settore strategico di importanza fondamentale per l’Europa e per l’Italia che ha ricadute immediate sulla vita di tutti noi”.

Ed ha aggiunto:

lo spazio è un esempio di come, attraverso la ricerca, si rilancia lo sviluppo economico.

Sarà…
Ma detto da chi è stato soprannominato “mani di forbice” fa un po’ specie.

Ma perché si è diffusa la notizia che la Gelmini potesse dimettersi dalla sua pesante carica?

Inizialmente, qualcuno aveva riferito la sua prossima candidatura al parlamento europeo, poi su Orizzonte Scuola era apparsa questa indiscrezione:

Difficile dire se la notizia sia veritiera o meno. Non siamo riusciti a trovare conferma nel “palazzo”, ma l’idea stuzzica le fantasie fantapolitiche che vedrebbero l’attuale Ministro “promosso” in Europa per “merito” e l’Aprea, la cavalleria, che, dopo la bufera dei tagli e il tentativo di mitigazione con il parere della VII commissione, prende il “trono” vacante.

Ora, le consuetudini lascerebbero un certo spazio per una simile eventualità.
A tale proposito, è giusto segnalare il suo predecessore in quest’ufficio europeo: si tratta di una certa Maria van der Hoeven. A parecchi questo nome non dirà assolutamente nulla, ma questa illustre Carneade femminile altro non è che l’omologo olandese della Gelmini che, una volta eletta, si è dimessa come ministro. È vero che le sue dimissioni sono coincise con un rimpasto di governo (infatti, successivamente è stata nominata ministro dell’Economia), ma è indicativo di come si muovano i Paesi Bassi nelle scelte di governo.
Nota a margine: la signora Maria van der Hoeven è stata per un po’ maestra di scuola primaria (sia pure come tirocinante).

È evidente che ora la poltrona di ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sia bollente e scomoda! Perciò sono stati fatti i nome di Formigoni e dell’Aprea, se si dovesse avverare davvero una simile eventualità, per due distinti motivi: il primo ha le spalle abbastanza larghe e robuste per sostenere e fronteggiare l’Onda, anche per il suo prestigio politico; la seconda perché è l’eminenza grigia che in questi anni (dalla Moratti ad oggi) si è mossa nel ministero dell’Istruzione. E se veramente dovesse diventare lei il nuovo ministro non è detto che le cose vadano meglio, anzi!
È Valentina Aprea l’autrice della proposta di legge 953, un pacchetto di riforme ben più incisivo sul sistema scolastico italiano di tutto quanto fatto vedere finora dal Governo Berlusconi.
Chi vivrà vedrà!

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